I lavori sono stati diretti da Maria Bredaki (Eforia di Heraklion), Fausto Longo (Università di Salerno) e Alessandro Greco (Sapienza Università di Roma), con l'obiettivo della ricostruzione diacronica e sistematica del territorio di Festos e del pianoro dove si trovava la città greca.
Fig 1. L’area delle ricognizioni
Fino a oggi è stata condotta la ricognizione (Fig.1) di settori urbani e suburbani della città con la redazione di una carta archeologica georeferita e di un modello digitale in 3D dell’intero pianoro (Fig. 2), compreso il palazzo e i quartieri di Aghia Photini e Chalara. Nuovi dati sono stati acquisiti con foto aeree da drone, prospezioni geoelettriche e geomagnetiche, e con 11 saggi di scavo.
Fig 2. Riproduzione tridimensionale della collina del Christos Effendi, di Chalara e dell’intero pianoro.
Le indagini geoelettriche e con georadar hanno consentito di identificare antiche strutture. Le ricerche geo-archeologiche, con campionature e carotaggi, hanno fornito nuovi dati per la ricostruzione del contesto paleo-ambientale (Fig. 3). I risultati sono stati pubblicati in numerosi articoli.
Fig 3. Gli studi paleobotanici e geomorfologici
Sono stati individuati lunghi tratti delle mura ellenistiche (Fig. 4) e, sulla sommità del Christos Effendi (la terza acropoli della città), sono stati identificati resti di un abitato tardo-geometrico (Fig. 5) e di un edificio pubblico di epoca ellenistica. Negli scavi a Chalara e Haghia Photini sono state rinvenute due iscrizioni in Lineare A.
Fig 4. Tratti delle mura ellenistiche scavati nell’area occidentale del pianoro di Festòs
Fig 5. Saggio sulla sommità della collina del Christos Effendi: soglia della casa tardo geometrica con pithos in situ.